RECENSIONE DI ROSA ELENIA STRAVATO
Chi ama le opere di Nabokov, Palahniuk e Kane non può assolutamente perdersi la lettura intensa di questo romanzo.
Un romanzo ingordo, voglioso che si nutre di eccessi e compiace di sensazioni forti. Alessio Di Girolamo è l’autore di questo viaggio alla scoperta dei confini che non ammettiamo mai a noi stessi.
Un testo edito da Terra Rossa Edizioni che non vive di censure, cesure ma si aggrada dell’abbondanza.
Anna è la protagonista di un dissidio interiore.
Un dissidio che la mette dinnanzi allo specchio dei suoi stessi occhi che le impongono un resoconto amaro, burbero e infedele della sua precoce e morbosa educazione sessuale.
Chi l’ha rapita e perché lo ha fatto?
Anna cerca un piano di evacuazione da sé stessa oltre che dal mondo esterno e disperatamente tenta di preservare gli istanti di felicità che le hanno concesso l’infanzia e la pubertà.
Non c’è tempo per fare la somma dei “dovevi fare così e invece…”; Anna è a un punto di svolta e il nodo drammatico si compiace della complessità della mente della donna.
Una penna dinamica, avvolgente e piena di amore per il vezzo.
È un romanzo che investiga i precari equilibri famigliari e i rischi della mente umana vittima delle circostanze e degli imperativi categorici che ci appioppiamo quotidianamente sin dalla giovinezza.
Un lungo excursus sul peso e la funzione delle pulsioni e sulla voglia di raccontare quello che il “pudore” cela sotto false argomentazioni perbeniste. Un testo non per bigotti ma per chi ha la voglia di scoprisi abbastanza da sentire attive certe voci che spesso non ascoltiamo per varie ragioni. Un testo che fa porre domande è sempre un buon mezzo per essere liberi di appartenersi.